Nuove professioni digitali

da | 9 Gen 18 | Formazione | 0 commenti

Ecco un altro capitolo sulle nuove professioni digitali che metto in cantiere, come il precedente articolo su come diventare responsabile documentale digitale questa volta ti parlo del community manager. Vuoi diventare un community manager e non sai da dove iniziare?

nuove professioni digitali

Innanzitutto hai ben chiare le idee su cosa sia un community manager ? ma soprattutto cosa fa?

Il community manager è una delle professioni digitali più citate e richieste degli ultimi tempi. Sempre più aziende, infatti, sono alla ricerca di profili professionali come il community manager da assumere internamente o a cui commissionare il lavoro come freelance. Il community manager (online community manager) citando Wikipedia:

è un addetto alla gestione di una comunità virtuale (detta anche comunità online), con i compiti di progettarne la struttura e di coordinarne le attività. È una professione legata al web 2.0. Il community manager inizialmente progetta la struttura della comunità e gli eventi, in base a eventuali richieste di utenti o agli obiettivi di un committente; definisce in seguito le modalità di aggregazione, sceglie gli strumenti, i servizi, le categorie di discussione e se necessario, può anche avvalersi di moderatori, promotori o di altre figure, che lo affiancano nella gestione della comunità stessa al fine di creare un ambiente in cui i membri si sentano liberi e sicuri di esprimersi, di dialogare, di comunicare, di collaborare, senza paura di essere giudicati o male interpretati, cosa che alla fine contribuisce alla crescita e allo sviluppo di una buona comunità virtuale.

Dunque il community manager è una figura professionale che sta a metà tra il social media strategist e l’azienda, cioè quella persona che gestisce direttamente i canali social per conto dell’azienda, è colui che fa il lavoro sporco.

Pubblica contenuti, in molti casi li crea anche, risponde ai messaggi, ai commenti ed interagisce con la community facendo da filtro con l’azienda. La persona che lavora di più insomma!

È il professionista della “3 C”: comunica, coinvolge, cura la community online. È talvolta chiamato “social media manager”, in realtà il suo lavoro non si esaurisce sui social, ma si estende sui forum, siti web e sui blog. Per esempio, attraverso la gestione e la moderazione di contenuti e commenti.

Cosa fa?

  1. Pubblica: contenuti di valore, di condivisione e di servizio secondo una propria strategia editoriale di comunicazione e coinvolgimento. Il consiglio: «Condividete sui vostri canali social più volte al giorno post e tweet che: a) Divertano, b) Informino, c) Spieghino, dimenticando le presunte “x regole definitive” su quando, ogni quanto e a che ora pubblicare».
  2. Dialoga: con la community (Engagement).«Leggete tutti i feedback, non lasciatene neanche uno senza risposta. Chiamate per nome chi vi scrive, menzionatelo, taggatelo: è decisivo per far sentire l’utente considerato».
  3. Controlla: i contenuti della Rete e rilancia i post creativi e condivisi dagli utenti (Crowd-content): «Invitate la community a condividere contenuti legati a eventi, ricorrenze, temi coerenti con l’identità del vostro brand».

Come si diventa Community manager?

In Italia essendo quasi tutti i giovani “nativi digitali” e con un buon approccio alla tecnologia e al web sono in molti ad intraprendere una carriera nel settore del web marketing, poi c’è chi rimane e si specializza nel community management – magari specializzandosi su qualche social in particolare – e chi invece aspira a diventare un marketing specialist, occupandosi di digital marketing a 360°.

Quindi tendenzialmente ci si arriva o perché si ha una formazione marketing, o si hanno magari più competenze digitali e si inizia un percorso come quello del community manager. Ad esempio, un ragazzo di 20 anni che per arrotondare durante l’università vuole iniziare a fare qualche esperienza, può seguire la pagina facebook dell’attività di famiglia o di un amico di uno zio, ed inizia così facendosi le ossa e poi piano piano creandosi un network di piccoli clienti, per poi crescere. È un modo per approcciare il mestiere digitale senza aver bisogno di investimenti che restano il problema di tutti i freelance.

Come formarsi quindi?

Diverse sono le sedi formative dove ci si può formare, da Milano a Roma a Bologna e soprattutto on line, ecco qualche link da consultare.

http://www.professionaldatagest.it/

oppure La NinjaAcademy dove io stessa ho frequentato in passato alcuni valevoli corsi che mi sono serviti ad impostare la mia professionalità.

http://www.ninjacademy.it/

Ninja marketing organizza corsi online, più 16 ore di pratica a Milano. Materie: Social Media Marketing, Seo e Sem

Conclusioni

Il principio è sempre lo stesso, non pensare che anche dietro a queste nuove professioni digitali, ci sia improvvisazione e leggerezza, perché ti sbagli di grosso per diventare un professionista del digitale, ci vuole coraggio passione ma soprattutto tanto tanto studio. Credici!


Oggi le professioni Digitali esigono un cv adeguato alla loro evoluzione, quindi oltre al cv normale puoi iniziare a familiarizzare con i curriculum infografici.

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Federica Macrì

Per i miei progetti uso sempre SiteGround Scoprilo qui!

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